Basta litigare! L’Accademia della Crusca ha messo il punto a questo annoso dibattito culinario e tutto italiano: arancina o arancino?
Non c’è dibattito più caldo nella cultura culinaria italiana se non quello che coinvolga uno dei piatti più amati del Sud Italia. Fuori e dentro il web gli estimatori sono pronti a litigare ferocemente per avere ragione e difendere un versante o l’altro: alla fine si dice arancino o arancina?
Lo scontro è annoso e pare che non si riesca mai a trovare un compromesso: ciascun lato della barricata è convinto della propria dicitura. Ma allora come si dice?
Per mettere un punto definitivo alla questione è intervenuta l’Accademia della Crusca, di cui è bene fidarsi al cento per cento quando si tratta di lingua, grammatica e terminologia delle cose. Allora, finalmente, abbiamo una risposta a questa domanda e a questo dibattito eterno che sembra non avere mai una fine: in alcuni casi bisogna prendere una posizione, allora dove sta la verità?
Innanzitutto di che stiamo parlando quando ci troviamo di fronte un arancino o un’arancina? Si tratta di un piatto tipico siciliano che deriva dall’usanza, nel XI secolo, di creare palle di riso di colore giallo al gusto di zafferano, condito con carne di agnello e maiale. La presenza delle influenze arabe ha giocato un grande ruolo nella costruzione della cultura culinaria siciliana, anche di questo particolare piatto, oggi re dello street food.
Piano piano, con gli anni, la ricetta si è perfezionata ed è stata arricchita di variazioni diverse: oggi sono tra i migliori street food che ci siano in tutta Italia, con tanti ripieni e gusti diversi, per tutte le esigenze alimentari. Ma il punto è un altro: come fare per nominare questo piatto senza venire attaccati brutalmente? Ci pensa l’Accademia della Crusca a fugare ogni vostro dubbio.
Il punto è che il nome di questo piatto cambia a seconda della zona della Sicilia in cui viene preparato: tradizionalmente, infatti, a Catania si usa il termine maschile, mentre a Palermo quello femminile. Ma c’è una regola della lingua italiana che può valere per tutta la Sicilia e tutto il resto della penisola?
Forse i catanesi non saranno contenti di questa risposta, ma la Crusca ha parlato chiaro: è il termine femminile ad essere più giusto in italiano, almeno nella lingua formale. Questo non significa che la versione maschile sia sbagliata, difatti arancino è accettato nella forma dialettale regionale univoca. Insomma, entrambe le ‘faide’ hanno in qualche modo ragione!
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