Il settore degli autotrasportatori italiani è in rivolta per via di determinati aumenti nei costi. Il loro sciopero potrebbe paralizzare l’intero paese.
L’ associazione nazionale Trasportounito ha affermato che i tir di tutta italia si fermeranno per avere una risposta da parte del governo per gli aumenti dei costi rilevati di recente. Gli autotrasportatori, quindi, si avviano a uno sciopero nazionale. Uno di quelli che potrebbe paralizzare l’intera penisola. A rischio vi è ogni tipo di genere e l’allarmismo che stanno creando alcune informazioni è molto pericoloso.
Secondo Unatras, l’Unione delle associazioni dell’autotrasporto in Italia, il seguito di questo enorme e ramificato blocco scaturirà in una manifestazione. L’azione è diretta non a far soffrire i cittadini ma, bensì, a far comprendere al governo che la strada intrapresa non è quella giusta. Intanto, sembrano girare dei video e degli audio virali, che puntano a mandare nel panico le persone che li ascoltano.
La manifestazione potrebbe avere dei risvolti più pesanti di quanto si immagini, se i lavoratori non venissero ascoltati. Tutto questo trambusto va ad aggiungersi al rincaro dei prezzi del gas e quelli delle bollette elettriche. In più, anche il grano, con pasta e farina, stanno toccando dei picchi mai sfiorati prima, sintomo della guerra in Ucraina, che sta coinvolgendo tutto il mondo globalizzato.
Il prezzo della benzina sta salendo in una maniera vertiginosa. In particolare, quelli a subire di più questa problematica sono gli autotrasportatori, che di carburante ne hanno da fare, eccome. Se si pensasse che il prezzo è arrivato a 2,40 al litro e in alcune zone fino a 2,60, si evince quanto questa operazione possa essere condivisa da molti. Un problema a livello nazionale, quindi, che sta creando disagi in tutta la penisola.
Ciò che si rischia è vedere gli scaffali dei supermercati vuoti, visto che si pensa che inizierà il 14 marzo e non si sa quando potrebbe finire. Intanto, il governo è stato già avvisato, tramite delle comunicazioni al ministero interessato, quello delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, alla Presidenza del Consiglio e alla Commissione di garanzia scioperi.
I primi ad entrare in allarme sono stati i cittadini della Sardegna che, per via di un messaggio vocale circolato sul web (che comunicava uno stop di ben 14 giorni), sono corsi ai supermercati. File interminabili che hanno portato allo svuotamento degli scaffali. Con un comunicato ufficiale, da parte dei sindacali e degli autotrasportatori stessi, si è poi smentita tale notizia, ristabilendo la calma fra le persone più agitate.
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