Vivi Verde Coop e Ministero della Salute sono intervenuti tempestivamente per comunicare ai consumatori di non assumere il prodotto oggetto del richiamo alimentare di oggi.
I cittadini sono stati informati tempestivamente sia dalla società produttrice che dal Ministero della salute, la comunicazione riguarda un nuovo richiamo alimentare prodotto e distribuito dalla Coop. L’obiettivo dell’intervento congiunto dell’ente e della società è mirato a tutelare la salute dei consumatori. Vi spieghiamo nello specifico che cosa è accaduto.
Le aziende produttrici monitorano costantemente, o così dovrebbe essere, la qualità dei prodotti che sono destinati alla vendita. Dall’altra parte i consumatori si affidano alla buona pratiche delle stesse fidandosi e acquistando gli alimenti presenti sugli scaffali del supermercato instaurando così un rapporto di fiducia e fidelizzazione che va oltre il semplice prezzo esposto sul cartellino. Cosa succede quando l’azienda si accorge di un errore?
Vivi verde Coop è il marchio appartenente alla società di supermercati presenti su tutto il territorio. L’obiettivo del marchio è quello di produrre alimenti provenienti da allevamenti e coltivazioni biologiche, diminuendo il più possibile l’impatto ambientale durante tutto il processo che precede la distribuzione e la vendita.
Con questo marchio si possono trovare numerosi prodotti: pasta, erbe. sughi pronti, passate di pomodoro e molto altro. I consumatori possono scegliere tra un’ampia gamma di prodotti che riguardano le più diverse tipologie.
Il richiamo pubblicato dal Ministero della salute e dalla società produttrice avverte i consumatori che abbiano già acquistato il prodotto di recarsi in un punto vendita e consegnare la confezione per potere ricevere il rimborso. Il prodotto in questione è stato richiamato a causa del rischi salmonella. La salmonella è un batterio che può causare diverse tipologie di problematiche gastrointestinali e si contrae quando si entra in contatto con alimenti contaminati.
Nel paragrafo successivo le autorità danno le stesse indicazioni fornite dalla società produttrice, ovvero quelle di non consumare i semi di sesamo e di restituire la confezione. Non è chiaro a cosa sia dovuto questo problema e a quale fase di produzione di sia riconducibile, ma è presumibile che durante le prossime settimane verranno effettuati ulteriori controlli. Al momento sembra che nessun altro alimento sia stato coinvolto dalla contaminazione.
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