Bruno Barbieri, l’amara confessione che sconvolge tutti: è coinvolto proprio lui

Dietro ad ogni chef c’è una storia entusiasmante ricca di colpi di scena: Bruno Barbieri ha raccontato una parte di se che nessuno conosceva

Un punto di riferimento anche come giudice del celebre programma di Sky, Masterchef, ma la storia di Bruno Barbieri parte da lontano come lui stesso ha svelato le tappe del suo successo.

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In una lunga intervista ai microfoni de “Il Corriere” si è lasciato andare svelando così tutti i dettagli della sua vita privata. Un lungo viaggio iniziato tanti anni fa visto che ha compiuto 18 anni a New York dopo essere partito un anno prima lavorando come cuoco sulle navi da crociera. Non si è mai fermato riuscendo così a cercare di esaudire ogni desiderio. Successivamente ha rivelato di aver imparato meglio l’inglese prendendo casa a Miami divertendosi anche a fare i barbecue da vero americano.

Fin da piccolo, Bruno Barbieri ha raccontato di essere molto bravo avendo tanta manualità. Il suo rapporto con mamma, le due sorelle e la nonna è stato favoloso. Così ha potuto imparare anche i trucchi del mestiere a casa facendo il pane tutti i giorni e le conserve. Un rapporto speciale con il cibo arrivando a mangiare all’età di 3 anni come i grandi.

Bruno Barbieri, una difficile infanzia: il motivo

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Lo stesso chef stellato ha raccontato di aver viaggiato tantissimo fin da piccolo. Il padre viveva in Spagna per lavoro e così lo raggiungeva durante le vacanze estive, ma lui non voleva che diventasse anche uno chef. Come lui stesso ha raccontato, il padre lo avrebbe voluto ingegnere. Ha svelato anche dei momenti terribili che ha dovuto attraversare come rivelato ai microfoni de “Il Corriere”: “A bordo c’era una gerarchia militaresca e io, a 18 anni, comandavo gente anche molto più grande di me, visto che mi avevano dato da subito quel ruolo… si può immaginare come ho sofferto”.

Infine, ha parlato anche della sua vita privata e di un argomento delicato come quello di non aver avuto figli: “Vista la mia infanzia, essendo cresciuto con un papà lontano, per me era difficile accettare di non vivere una mia eventuale famiglia in un dato modo. Ho fatto delle scelte”. Poi una battuta anche sui suoi due giudici amici, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli: “Sono più ironici e divertenti di me. Con il primo ho un feeling particolare e Locatelli è quello che cerca di tenere un po’ le fila. Con loro due ci frequentiamo anche fuori, cosa che non succedeva con gli altri due colleghi. Oggi c’è più complicità”.

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