Caffè, se lo bevi in questo momento della tua vita commetti un grave errore: occhio a cosa rischi

Rinunciare al caffè può essere difficile, ma c’è un momento della nostra vita in cui non dovremmo assolutamente berlo, ecco quando. 

Ognuno di noi a tavola può avere gusti differenti, ma spesso ci sono cibi o bevande che raramente si possono rifiutare a cui si fatica a resistere. È il caso del caffè, ritenuto qualcosa di imprescindibile soprattutto la mattina, al punto tale che per alcuni risulta essere impossibile iniziare la giornata senza averne bevuta almeno una tazzina, con la convinzione che sia un elemento fondamentale se si vuole avere l’energia per svolgere le proprie azioni quotidiane.

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C’è un periodo della vita in cui non si dovrebbe bere caffé – Mezzokilo.it

I veri amanti lo assumono poi anche altre volte nel corso della giornata, soprattutto se devono prendere uno spuntino dolce o a fine pasto. L’unica accortezza potrebbe verificarsi in alcuni casi può esserci poco prima di andare a dormire perché la caffeina contenuta all’interno potrebbe rendere difficile poi prendere sonno. A livello generale, però, al di là delle abitudini di ognuno ci sarebbe un momento in cui sarebbe assolutamente necessario metterlo da parte se non si vuole andare incontro a gravi problemi, anche se forse non tutti lo sanno.

Mai bere il caffè in questo momento: mistero svelato

Ma quale sarebbe il momento della vita in cui, a nostro malincuore, il caffè dovrebbe diventare un ricordo? Si tratta fortunatamente di una situazione momentanea, ma che riguarda solo le donne, che potrebbero faticare a causa di questo sacrificio, pur avendo la consapevolezza di farlo in una fase davvero speciale, quella in cui sono in attesa di un bambino.

Si tratta di un tema di cui si è certamente speso dibattuto e su cui si possono avere opinioni contrastanti, effettivamente non è detto sia necessario eliminarlo del tutto, ma è consigliabile almeno ridurne le quantità. A metterlo in evidenza sono OMS e Ministero della Salute, che invitano a non rinunciare completamente al caffè e a tutte le bevande che contengono caffeina, ma a limitarsi nelle quantità.

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In gravidanza il consumo di caffeina dovrebbe essere ridotto – Mezzokilo.it

Nello specifico, per quanto riguarda il caffè secondo l’OMS non si dovrebbe andare oltre i 300 mg al giorno (200 mg invece per il Ministero della Salute). Una tazzina in genere  può contenere circa 100 milligrammi di caffeina, per questo se non si vogliono correre pericoli se ne possono prendere due al giorno.

La cautela dovrebbe comunque essere massima, visto che tendiamo a dimenticare come la caffeina sia presente anche in altre bevande, molte delle quali vengono utilizzate con cadenza quotidiana a tavola, potrebbero quindie essere necessarie altre limitazioni. È il caso delle cosiddette “sostanze nervine” (tè, cioccolato, bibite energizzanti tipo cola…), se si sono già presi due caffé si dovrà mettere da parte il resto.

L’attenzione maggiore dovrebbe esserci innanzitutto nel primo e nel secondo trimestre di gestazione, quando potrebbe esserci un rischio di aborto spontaneo legato all’eccesso di caffeina, secondo quanto evidenziato da alcuni studi. Altrettanta premura dovrebbe essere poi rivolta anche nei confronti del thé, non solo per la teina, ma anche per la presenza delle catechine, composti che interferiscono con l’assorbimento dell’acido folico, una sostanza indispensabile per prevenire malformazioni nel feto.

Se si vuole essere del tutto tranquilli si dovrebbe poi procedere allo stesso modo anche nel terzo trimestre, quello che porterà al parto, quando potrebbe registrarsi la pirosi gastrica (possibile anche nel secondo). Questo è un disturbo che può portare a bruciore all’esofago e reflusso, che può essere davvero fastidioso.

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Una donna incinta dovrebbe ridurre il consumo d caffé – Mezzokilo.it

Tanti pensano comunque di supplire a questo problema con il decaffeinato, disponibile sia per il caffé sia per il thé, che si distingue per la minore quantità di caffeina. Attenzione, però, si arriva a questa soluzione con un processo di lavorazione specifico volto appunto a eliminare la caffeina, ma che può portare a una contaminazione e alla presenza di agenti chimici. Anche in questo caso quindi le quantità dovrebbero restare le stesse.

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