Data di scadenza dei prodotti: lo scandalo turba i consumatori, nessuno poteva saperlo

Il falsi miti sulla data di scadenza dei prodotti alimentari sono tanti e spesso frutto di credenze inesatte. La verità è ben diversa!

In un momento storico in cui siamo sempre più attenti a quello che mangiamo e mettiamo sulle nostre tavole, è importante informarsi il più possibile, senza credere in bufale, fake news e credenze popolari sbagliate. L‘attenzione verso i prodotti alimentari, la sempre crescente consapevolezza del cibo, dei suoi nutrienti e di come sfruttarli al meglio per una dieta bilanciata, equilibrata e sana sono tutte abitudini sacrosante e che ci garantiscono una vita più lunga, felice e in salute. Ma attenzione a credere a tutto quello che si legge, soprattutto su Internet! La data di scadenza dei prodotti è tra le prime vittime di disinformazione.

Sono tantissimi i falsi miti attorno alle scadenze sui prodotti alimentari, specialmente quelli acquistati al supermercato e non conoscere le informazioni giuste può aumentare lo spreco del cibo e di conseguenza distoglierci dall’obiettivo di una spesa più consapevole ed ecologica. Ma la verità sulle scadenze dei cibi è diversa e l’ha spiegata Mangiolocale.

Quello che sai sulla data di scadenza dei prodotti è falso

Mangiolocale è un profilo TikTok che, come altri, aiuta il consumatore ad acquisire consapevolezza di ciò che mangia, compra e mette in tavola, sempre nell’ottica di un’alimentazione più corretta e salutare e di difendersi da truffe e trucchetti delle aziende e dei produttori. Questa volta il mito da sfatare per Mangiolocale è stata la data di scadenza che troviamo sulle confezioni dei prodotti.

Sono in moltissimi, infatti, a credere che ci siano disposizioni legislative in merito alla scadenza degli alimenti e che sia dunque una legge a stabilire il lasso di tempo massimo in cui si può consumare un determinato prodotto. Questo è falso! La verità è che tale legge esiste soltanto per uova e latte mentre per tutti gli altri prodotti sono gli stessi produttori e le stesse aziende a decidere la data, senza alcuna normativa a riguardo.
Questo potrebbe creare diffidenza nei confronti delle aziende produttrici, perché il consumatore potrebbe pensare che le date di scadenza siano dettate da fattori di marketing e non davvero per salvaguardare la salute.

La verità sta nel mezzo, naturalmente. Da un lato il marketing non si può ignorare, dall’altro lato è premura delle aziende serie e rispettabili non mettere in pericolo la nostra salute, facendoci consumare prodotti scaduti. Ma l’altro fattore da considerare è che c’è una differenza tra “consumare entro” e “consumare preferibilmente entro”: il secondo caso non vuol dire che il prodotto non si può più mangiare dopo la data indicata, ma semplicemente che perderà le sue caratteristiche organolettiche.

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