Richiamo alimentare per grave proliferazione batterica, elevato il rischio di botulino

Un alimento è stato sottoposto a un richiamo alimentare per un rischio elevato di proliferazione batterica. Il Ministero è intervenuto per tutelare la salute dei consumatori.

Dopo i casi di intossicazione alimentare verificati a Napoli sono stati eseguiti una serie di controlli. Nonostante i fatti risalgano all’inizio di ottobre, a qualche settimana di distanza l’allerta è ancora alta; per questo motivo nelle scorse ore sono stati richiamati spinaci anche nel Nord Italia. Come vi dicevamo lo stato d’allerta resta alto e i controlli sono serrati.

richiamo

Il Ministero della Salute è stato costretto a intervenire nuovamente con un richiamo alimentare. Questa volta i rischio di proliferazione è elevato e, nel riportare la notizia, abbiamo utilizzato le medesime parole trascritte nel documento ufficiale del Ministero per evitare di creare inutili allarmismi. Ecco quanto è stato riportato sul sito delle istituzioni.

Richiamo alimentare da parte del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha informato i consumatori che nelle ultime ore è stato effettuato un richiamo alimentare, il motivo del richiamo è preoccupante. “Rischio grave di potenziale proliferazione diflora batterica pericolosa (C. botulinunr), sono queste le parole con cui le autorità hanno motivato l’azione. Abbiamo indagato sul perché questo batterio viene considerato così pericoloso.

L’Itituto Superiore di Sanità lo spiega chiaramente affermando che il botulismo alimentare può colpire a tutte le età. Solitamente i sintomi si manifestano da poche ore a oltre una settimana dopo il consumo dell’alimento contaminato (6 ore 15 giorni). Tuttavia, nei casi di botulismo alimentare che si verificano in Italia la sintomatologia compare mediamente nell’arco di 24-72 ore dopo il consumo dell’alimento contaminato. Ovviamente più precoce è la comparsa dei sintomi più severa sarà la malattia. Le forme molto severe possono avere esito fatale. I sintomi più comuni sono:

  • annebbiamento e sdoppiamento della vista
  • dilatazione delle pupille
  • difficoltà a mantenere aperte le palpebre
  • problema nell’articolazione della parola
  • difficoltà di deglutizione
  • secchezza della bocca e delle fauci
  • stipsi.
  • In alcuni casi si può presentare anche ritenzione urinaria.

Il rischio è stato rilevato nel pesto di finocchietto selvatico prodotto e venduto da Alcos S.R.L., il problema è stato causato da una non corretta acidificazione del prodotto (pH fuori standard). Il lotto interessato dal ritiro è il numero 15ST22 con data di scadenza il 15 settembre 2024 e la confezione di riferimento è quella di 190 grammi. Tra le avvertenze si consiglia di non aprire e di non consumare il prodotto consegnandolo al rivenditore presso il quale è stato acquistato.

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