Covid e obesità: le conseguenze del virus sul peso e l’alimentazione

Il Covid-19 ha fatto più danni di quanto immaginiamo e molti di questi hanno a che fare anche con il nostro peso e la nostra alimentazione.

La pandemia di Covid-19 ha lasciato segni forse indelebili nel tessuto sociale mondiale: dal disastro sanitario, fino alle profonde modificazioni sociali che sono successe allo scoppio della pandemia e dei successivi lockdown e restrizioni. Alcune conseguenze dirette o indirette del virus e di tutto quello che ha avuto a che fare con esso esulano dal virus in sè e sono più gravi e durature di quanto non si possa immaginare.

Una di queste ha a che fare con il peso e l’alimentazione nostra e soprattutto dei nostri bambini, una categoria sociale tra le più schiacciate dalla pandemia, dal virus e dalle restrizioni per il contenimento del Covid-19. Scopriamo di più sull’argomento.

Covid-19: le conseguenze sul peso dei bambini 

L’obesità è un grande problema del nostro tempo che ha colpito la maggior parte della popolazione mondiale e che rischia di avere conseguenze anche molto gravi sulla nostra vita e sul nostro futuro. Una cattiva alimentazione e un peso eccessivamente superiore ai parametri in cui dovremmo rientrare per una vita salutare e lunga, infatti, rischiano di farci sviluppare gravi patologie, soprattutto cardiovascolari. Ecco perché dovremmo iniziare a prenderci cura del nostra corpo e della nostra alimentazione fin da piccolissimi, anche di quella dei nostri bambini e dei nostri figli.

Ma c’è un altro nemico che ha posto un ulteriore ostacolo tra noi e la salute dei nostri figli: la pandemia di Covid-19. L’obesità infantile, infatti, soprattutto negli Stati Uniti è aumentata a dismisura proprio in concomitanza dello scoppio della pandemia e della vita più sedentaria che ci ha inevitabilmente colpiti a causa delle restrizioni e del lockdown. In USA, infatti, uno studio da parte di alcuni ricercatori ha dimostrato come il peso medio dei bambini americani sia aumentato di circa 3 fino a 5 chili, nei fanciulli dai 5 agli 11 anni circa.

Una situazione molto grave che rischia di diventare insostenibile, dovuta anche al fatto che i lunghi mesi in casa e di lockdown, in mancanza di scuole e attività sportive o di svago, molti bambini e ragazzini si sono ritrovati a passare tanto tempo a casa, a mangiare cibo spazzatura conducendo una vita eccessivamente sedentaria. Aumentati anche il consumo di snack non salutari e il numero di genitori che non si rende conto della cattiva forma fisica dei propri figli.

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