Gerry Scotti, ecco il nuovo vino: il sogno di una tenuta tutta sua

Gerry Scotti, oltre ad essere un conduttore televisivo di successo, collabora anche con le cantine Giorgi: il suo sogno nel cassetto

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Gerry Scotti ha intrapreso da tempo una nuova strada oltre a quello di conduttore affermato. Così già da anni collabora con le cantine Giorgi ed è pronto il lancio del suo nuovo vino il “Giorgi Gerry Scotti Buttafuoco Doc ‘56 2017“, il rosso tipico dell’Oltrepò. Così, come riporta l’edizione online de “Il Corriere”, lo stesso presentatore ha svelato: “Fare vino è una mia malcelata passione, lo dico da anni. Tant’è che a forza di dirlo mi hanno scritto aziende dalla Sicilia al Veneto, dalla Franciacorta al Trentino per offrirmi una linea mia.

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Lo stesso Gerry Scotti ha rivelato: “Io cercavo qualcosa in provincia di Pavia, dove sono nato: ricordo le vendemmie, da bambino, a casa dei nonni vicino Miradolo Terme. Sono venuto al mondo su un tavolo da cucina e fino ai 12 anni ho passato tutte le estati in campagna in mezzo alle cose belle e buone”. Inoltre, è stato rivelato anche il contatto grazie a Rudy Zerbi: “Mi ha telefonato e mi ha passato Gerry Scotti, così dal niente. Poi ci siamo visti, con le rispettive famiglie: abbiamo passato un weekend insieme in Liguria. Da lì abbiamo deciso di cominciare questa avventura”, il racconto di Giorgi.

Gerry Scotti, il suo prossimo passo

Così nel corso degli anni c’è stata una collaborazione costante fino ad arrivare al Buttafuoco come ha riportato Scotti durante la presentazione al ristorante Cera di Milano: “Mi ha proiettato nell’Olimpo del vino: di fronte al Buttafuoco si tolgono tutti il cappello, quindi sono davvero onorato. Ci abbiamo lavorato a lungo con Fabiano, abbiamo fatto tutti gli assaggi insieme, e due anni fa il Club del Buttafuoco Storico, che ne supervisiona il disciplinare, ci ha concesso di produrre 1956 bottiglie di questo blend”.

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Infine, il suo sogno è il seguente come riportato dall’edizione online de “Il Corriere”: “Sono due anni che cerco un appezzamento vicino a quello di Fabiano, in modo da avere le mie uve appoggiandomi poi a lui per la vinificazione. E se magari ci fosse anche un casale, beh ci metto qualche bici elettrica, qualche stanza e un ristorante. E il sabato sera gli ospiti a tavola li servo io”.

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