Esclusiva Mezzokilo, intervista a Marianna Calderaro: la svolta dopo Masterchef

Marianna Calderaro ha partecipato all’edizione numero  sette di Masterchef. Cosa è accaduto dopo la fine del cooking show più famoso? Ce lo racconta in questa intervista esclusiva.

Marianna Calderaro
Instagram @marianna_calderaro

Raggiungiamo al telefono Marianna Calderaro mentre sta per salire in auto dopo una giornata frenetica: sta ultimando il suo ultimo progetto ancora top secret (ma qualcosa ci ha detto comunque) ed è indaffaratissima. La sentiamo molto contenta, visto che è un periodo ricco di soddisfazioni.
Pugliese di Monopoli, prima di entrare a Masterchef Marianna Calderaro lavorava come impiegata. Classificatasi sesta, ha deciso di provare a cambiare mestiere e di seguire la sua grande passione per la cucina. Di strada ne ha percorsa: lei è la conferma che dopo la partecipazione al programma si può diventare cuochi professionisti. Certo, non ci si può improvvisare, ma a raccontarlo sarà proprio lei in questa intervista che ci ha concesso in esclusiva.

Marianna Calderaro: cosa è accaduto dopo Masterchef 

Marianna, partiamo dal presente ricco di soddisfazioni: ad aprile ti sei classificata terza assoluta al primo Trofeo Migliore professionista Lady Chef. Come hai vissuto questa emozione?

E’ stata una grandissima soddisfazione perché sono riuscita a superare le selezioni provinciali e regionali. Sono diventata Lady Chef Puglia 2021 e con questa carica ho potuto partecipare alla gara nazionale a Pisa: portare la Puglia sul podio è stato un onore, un modo per gratificare e ringraziare chi ha creduto in me. Era la mia prima gara nazionale in assoluto, una grande emozione: c’è stato tanto lavoro, tanti sacrifici e stress per prepararla però è stata una gioia immensa.

Addirittura sei riuscita a partecipare al Campionato Mondiale di Cous Cous  con la Nazionale Italiana e anche qui sei salita sul podio: come ti sei sentita?

La mia ricetta è stata selezionata nella fase iniziale della competizione nazionale; ho partecipato alla gara nazionale, poi la giuria ha premiato il mio piatto come “Premio della giuria” e mi ha voluto inserire nella Nazionale Italiana, perché appunto oltre al vincitore ne aveva diritto chi come me ha vinto questo premio speciale. E’ stata un’esperienza unica, forse una delle mie più grandi esperienze a livello umano perché abbiamo interagito con tutte le Nazioni, dalla Tunisia, alla Palestina, all’America, alla Spagna. Un clima bellissimo. Qui ho avuto l’opportunità di conoscere grandissimi chef, come Filippo La Mantia e Norbert Niederkofler: abbiamo avuto la possibilità di far parte delle brigate di questi grandissimi chef che dovevano presentare i loro piatti a chi aveva pagato per il loro showcooking. Sentirsi dire ‘grazie per l’aiuto’ da Niederkofler è un’emozione grandissima, tu che sei un puntino piccolissimo in confronto a loro.

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 Come sono questi grandi chef di Masterchef?

Tieni conto che Masterchef è un programma che ti impegna con le registrazioni tutto il giorno, perché i tempi di registrazione sono molto lunghi, quindi non rimane molto tempo per stare con loro. Anche per il discorso della gara loro non erano tenuti ad interagire con noi, sono molto presi dai copioni, dagli autori, mentre noi concorrenti eravamo da un’altra parte. Nel fuori onda magari c’era comunque la battuta, ti chiedevano di te, noi stessi gli facevamo alcune domande magari sul loro ristorante.

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La tua edizione è stata l’unica in cui c’è stata come giudice una donna, la chef Antonia Klugmann: da spettatori ci è apparsa molto severa ed esigente, tu come l’hai vissuta?

Per la prima volta si affacciava a Masterchef con tutto quello che ne comportava ed era effettivamente molto severa ed esigente. C’era un po’ ti timore perché comunque non volevi deludere le sue aspettative, perché lei si aspettava tanto dai noi. Secondo me a volte dimenticava che eravamo degli amatoriali, voleva qualcosa di più. Così cercavamo di impegnarci di più, per capire cosa riteneva più giusto per la sua filosofia di cucina.

5. Come si svolge una puntata di Masterchef?

Come ti ho detto prima, gli chef non erano presenti nei tempi tecnici di lavorazione, quando dovevano preparare il set. Si arriva lì ed è come lo vedi in tv: il set è tutto al buio, perché noi concorrenti siamo in attesa nel corridoio e non sappiamo nulla. Poi accade quello che vedi: c’è la presentazione della prova, poi si cucina, i tempi sono quelli reali sia per la spesa sia per cucinare. L’unica cosa in cui c’è un riassunto è quando ci sono gli assaggi perché ogni giudice assaggia e ognuno dà il suo parere.

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Ma il cibo quando viene mangiato dai giudici sarà freddo…penso soprattutto a quando all’inizio siete in 20…

Noi in realtà ne facciamo due, uno da esposizione e uno d’assaggio. Prima delle registrazioni dei giudizi loro li assaggiano tutti al momento quando i piatti sono ancora caldi.

Come hai deciso di partecipare?

L’ho sempre seguito, perché avevo la passione della cucina fin da ragazzina. Facevo tutt’altro lavoro, poi ho avuto dei problemi di salute importanti, per cui mi sono dovuta fermare; in quei momenti mi sono dedicata allo studio della cucina e per me è stato terapeutico. Una volta risolto il mio problema ho deciso di iscrivermi a Masterchef, perché volevo fare un’esperienza per me, perché avevo capito che sarebbe stata un’esperienza forte, diversa, fuori dagli schemi e così è stato. Da lì poi è nato tutto.

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8. Il tuo percorso dopo Masterchef? Si può diventare cuochi professionisti?

Partiamo dal presupposto che uno diventa un cuoco professionista dopo Masterchef, perché la trasmissione non ti dà la possibilità di diventarlo: hai solo fatto un programma, però sei alla fine un cuoco amatoriale che ha studiato per conto suo, ma non si è formato. Lo showcooking perché hai partecipato a Masterchef ci può stare, ma poi finisce lì. Ho deciso di provare a cambiare lavoro: ho frequentato un’accademia privata per professionisti dove ho preso un diploma; ho avuto la possibilità di fare degli stage lavorativi, che mi hanno portato dei contratti. Sono entrata a far parte di questo mondo di professionisti con l’accademia di cucina.

Non avevano dei pregiudizi perché provenivi da un programma tv?

No, al contrario. Sono rimasti stupiti perché ho avuto l’umiltà di frequentare l’accademia. Se lo devi fare di lavoro, devi essere un professionista e alla base ci deve essere la formazione. Continuo a frequentare corsi, perché a me piace, e poi voglio bruciare le tappe, voglio sapere il più possibile velocemente, avendo iniziato questo lavoro tardi. La cucina si evolve e anche io sono in continua evoluzione.

Tra le tue tante attività sei anche docente dell’Istituto Eccelsa: che cosa fai con la tua classe e cosa ti piace del tuo ruolo di insegnante?

Ho cominciato con i corsi amatoriali, con le signore appassionate, con chi aveva voglia di imparare come strutturare un piatto o un menù. C’è stato un ottimo riscontro: abbiamo per esempio fatto la lezione di pasta fresca o delle tecniche innovative. Poter trasmettere la tua passione per la cucina attraverso una lezione è la cosa più bella che possa esistere. Quindi c’è stato il successo di queste mie lezioni e abbiamo creato degli eventi: ad esempio a San Valentino abbiamo fatto una lezione di cucina di coppia e poi abbiamo strutturato la cena a lume di candela. Poi il Covid ha fermato tutto, ma le persone mi chiedono quando si ripeterà.

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Qual è il piatto a cui sei più affezionata? Non necessariamente quello che ti riesce meglio, ma quello con cui hai un legame.

Il mio piatto del cuore è un risotto ai frutti di mare, perché lo adoro e mia madre me lo faceva sempre da piccola. Ho vinto anche una prova a Masterchef con Valerio Braschi (vincitore di Masterchef 6 ndr) proprio con il risotto. Adesso è il piatto preferito dei miei figli: ho ideato una ricetta, che adesso è diventata la ricetta del loro cuore. Si tratta di un risotto alla bisque di gambero rosso e triglia scottata, una ricetta che si è evoluta con me. Quando la cucino hanno gli occhi “a cuore”.

12. Sei rimasta in contatto con qualche concorrente o con il vincitore Simone Scipioni?

Questo è un lavoro che ti porta via tantissimo tempo, però per esempio ci sentiamo sempre per i compleanni. Una persona che mi è rimasta nel cuore è stata Joayda (Herrera ndr) con cui ho legato tantissimo in trasmissione: abbiamo fatto delle cose insieme, la sono andata a trovare…è quella con cui ho un rapporto ancora continuo. E’ una persona che rimarrà sempre nel mio cuore, con gli altri qualche messaggio, ma siamo tutti distanti e poi il Covid non ha aiutato.

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Che cosa consiglieresti ad un giovane che vuole partecipare alla nuova edizione di Masterchef?

Consiglierei di coltivare la propria passione e di documentarsi. Studiare e addentrarsi in questo mondo non soltanto con il piatto ‘figo’ per Instagram, ma di provare le tecniche, le ricette antiche e tradizionali che sono alla base di tutto, in maniera amatoriale all’inizio e poi se avrà la possibilità come me di formarsi.

I tuoi progetti per il futuro

A breve ci sarà una nuova apertura di un ristorante nella mia città, Monopoli, che si avvarrà della collaborazione dello chef stellato Angelo Sabatelli. Ho fatto tutti i colloqui con lui, sono stata riconfermata dopo un periodo di prova e quindi cominceremo a breve, credo nella prima decade di dicembre. Siamo in pieno fermento: stiamo sistemando il locale e stiamo mettendo a punto il menù. Però il nome è ancora top secret. Il ristorante avrà un pensiero differente, con una cucina prettamente a vista a contatto con i tavoli, la qualità sarà alta: d’altronde lo chef Sabatelli è stellato e non può che proporre ricette innovative.

Secondo te quindi dopo la pandemia le persone hanno voglia di uscire e di provare cose nuove?

La pandemia è stato un momento di riflessione un po’ per tutti – spiega Marianna Calderaro concludendo la nostra intervista– quindi abbiamo capito che il tempo che abbiamo a disposizione dobbiamo spenderlo al meglio, concedendoci anche dei momenti di piacere. Dobbiamo essere coraggiosi.

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